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Ecco gli strumenti essenziali per una buona regolazione: i misuratori di portata.
Tesi di laurea triennale del Politecnico di Milano che affronta il problema del Bilancio Idrico Permanente (BIP) di una rete irrigua complessa. Analizzando la rete del Consorzio, già particolarmente attrezzata con misuratori alle bocche e nei punti nevralgici, la tesi affronta - in generale - il problema legato alla misura permanente dei flussi, strumento indispensabile per una corretta ed equilibrata regolazione, particolarmente necessaria in caso di scarsità, perchè quando l'acqua non è disponibile al 100%, tutti gli utenti hanno il diritto d'essere certi che la riduzione sia uguale per tutti. Una buona regolazione, inoltre, non solo consente un'equa ripartizione delle eventuali 'sofferenze' ma permette di ottimizzare la gestione dei volumi accumulati nei grandi laghi prealpini regolàti, per meglio giocare l'annuale 'partita' dell'Irrigazione.
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Evoluzione del gradiente termico delle acque superficiali: il caso del fiume Oglio sub-lacuale. Proposte di protezione di un allevamento ittico
Da oltre dieci anni si assiste, durante il periodo estivo, ad un aumento della temperatura delle acque del fiume Oglio sub-lacuale, nonostante le portate del fiume sìano grosso modo sempre le stesse,, essendo generate dalla regolazione artificiale del lago d'Iseo.
Di questo si lamentano i gestori degli impianti di allevamento ittico alimentati dalla rete del Consorzio con le acque del fiume Oglio derivate a mezzo dei suoi canali.
Il fenomeno assume tali livelli che da ben più di dieci anni i gestori sono costretti a trasbordare le trote, ancora non allo sviluppo non commerciabile, in altri impianti, con evidenti aumenti di costo, perchè al di sopra della temperatura di 19 gradi in questi salmonidi si sviluppa una malattia batterica agli occhi.
Di questo problema si è fatto carico il Consorzio ipotizzando, come prima ipotesi, che negli ultimi vent'anni il fiume Oglio fosse stato vittima di uno scarico che inducesse inquinamento termico.
Gli attuali neo ingegneri Stefano Bobbi ed Alessandro Redaelli hanno dimostrato che questo fatto non è verificato e, indagando caparbiamente, hanno saputo dimostrare che il fenomeno è provocato dallo stress da emingimento al quale è sottoposta la falda freatica durante il periodo irriguo. L'acqua di falda, costantemente alla temperatura di 15 gradi centigradi, non è più in grado di alimentare il fiume, perchè costretta a livelli piezometrici inferiori ( è il fiume che oggi, in estate, alimenta la falda) e quindi non può più concorrere a limitare la temperatura dell'acqua dell'Oglio che già esce dal lago d'Iseo a livelli elevati. Nella tesi troviamo, a questo proposito, una interessante parte dedicata alla 'salute' del Sebìno.
Quindi ecco trovato un 'nuovo strumento' /indicatore per studiare il bilancio idrogeologico di un bacìno idrografico: l'evoluzione della temperatura dell'acqua.
Non solo: la tesi affronta i possibili rimedi a protezione degli allevamenti ittici dimostrando l'opportunità economica di realizzare una macchina termica che, mantenendo a livello ottimo la temperatura dell'acqua, consente addirittura di raddoppiare la produzione.
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Fenomeni transitori in correnti a pelo libero per variazione di dispensa alle utenze irrigue (A.A. 2002/2003).
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Perfezionamento di un modello di simulazione di moto vario di corrente a pelo libero in un canale di irrigazione (A.A. 2003/2004).
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Progetto di misuratori di portata per il bilancio idrico permanente della rete del Consorzio Irrigazioni Cremonesi (A.A. 2002/2003).
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Simulazione di corrente in moto vario in un canale irriguo (A.A. 2002/2003).
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Stima delle perdite idriche della rete del Consorzio Irrigazioni Cremonesi
La prima laurea breve in Ingegnerìa Ambientale del Politecnico di Milano - sede di Cremona, è stata oggi assegnata ai laureandi, oggi laureati, Laura Bassi e Paolo Zoni. Il lavoro, seguìto dal prof. Luca Montaldo, ha affrontato, per la prima volta, l'analisi e la verifica delle perdite di condotta caratteristiche dei nostri canali durante la stagione irrigua. La straordinaria assenza di precipitazioni e l'altrettanto eccezionale siccità hanno consentìto di procedere in una situazione, per lo studio, ideale. Le perdite, infatti, si possono assumere come prossime ai massimi assoluti. I risultati sono interessanti, anche in ordine all'evoluzione del fenomeno nel tempo. Particolare interesse può essere rivolto, oltre che alle conclusioni, alla descrizione delle modalità operative ed alle difficoltà incontrate, nonchè alla manifesta necessità di disporre, nelle reti irrigue, di misuratori di porata permanenti, non solo ad ogni bocca di erogazione ma anche lungo la rete, al fine di garantire un più approfondito bilancio idrologico. In questa direzione si muoverà il nostro ente. Ai neolaureati i nostri migliori auguri con la soddisfazione di aver contribuìto a formare, in queste giovani leve, una conoscenza specifica ed approfondita sulla realtà del sistema irriguo cremonese.
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Un modello di bilancio idrologico saturo-insaturo quale supporto alle pratiche irrigue nella pianura cremonese (A.A. 2001/2002).
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