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B. Loffi - Cremonesi da ricordare: Pietro Vacchelli ( 1837 - 1913)
Ecco il testo integrale della monografìa sulla storia di Pietro Vacchelli, fondatore del Consorzio e della Banca Popolare di Cremona; Garibaldino tra i ' Mille', Amministratore provinciale, Deputato e Senatore del giovane Regno d'Italia, uomo di grandi ideali e di appassionato impegno politico e civile. Il testo, redatto dall'ex Direttore ing. Bruno Loffi, presenta, come di consueto per questo Autore, uno stile preciso ed accattivante nel racconto arricchito da una notevolissima 'dote' di note.
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C. A. Fassò - Duilio Citrini - Biografia
Costantino Andrea Fassò, professore emérito di Meccànica dei fluidi al Politecnico di Milano, ci ha cortesemente concesso di pubblicare la sua biografìa del prof. Duilio Citrini, recentemente scomparso, anch'egli docente al medésimo atenèo, al quale portò ancor più maggior gloria e prestigio. Il testo, comparso sul numero 5/2006 della rivista bimestrale 'Acqua' dell'Associazione Idrotecnica Italiana (anch'essa qui citata con nostra sentìta riconoscenza), è qui pubblicato con alcune note di 'completamento', se di tanto possiamo accreditarci nei confronti dell'illustre estensore. Duilio Citrini non fu soltanto grande come scienziato, docente, ricercatore, ma anche come persona, come uomo; amìco di tanti ed appassionato senza misura in tutto ciò che la sua lunga vita gli riservò; ìntegro, forte e coraggioso anche di fronte a terribili prove. Fu, tra tanto, anche un grande amìco del nostro Consorzio, ed in particolare di Bruno Loffi, nostro ex Direttore, che ha partecipato, con cari ricordi, alle brevi note che abbiamo inserìto. Così, molto si arricchisce la nostra rubrìca 'Personaggi illustri di acqua e di Idraulica: biografìa e notizie', con il ricordo di un personaggio illustre, di acqua e di Idraulica, e di un amìco preziosissimo. Non solo agli appassionati nostri lettori dedichiamo questo testo, ma anche agli studenti, soprattutto universitarii ed ai loro professori: tutti, dalla lettura, hanno qualcosa su cui meditare se non, taluni, da imparare!
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Favola e biografìa dell'abate Castelli: l'inizio della scienza idraulica?
Benedetto Castelli (Brescia 1587 - Roma 1643) è riconosciuto quale capostipite della scienza idraulica, o meglio della scienza idraulica moderna. Più per tradizione che a ragione, il documento che qui riportiamo, noto come 'La favola di Castelli', è accreditato d'aver fissato la data del fatidico inizio. In realtà Castelli, per primo in modo esplicito, enuncia il principio, che oggi chiamiamo 'legge di continuità del moto dei fluidi', nel suo precedente Trattato "Della misura delle acque correnti", pubblicato nel 1628. (*) La Favola, infatti, reca la data del 12 agosto 1639 e fu indirizzata da Benedetto a Monsignor Ferrante Cesarini, allo scopo di spiegare proprio il concetto centrale del Trattato. Sembra trasparire, nell'espediente della favola, la preoccupazione dello scienziato che il Monsignore, evidentemente non esperto di scienze fisiche, ne capisse compiutamente il significato . . . una preoccupazione alimentata dalle recenti vicissitudini giudiziarie del maestro Galileo, condannato dal Sant'Uffizio soltanto cinque anni prima, tra l'altro anche a motivo dei contenuti della corrispondenza che Galileo aveva intrattenuto - sui contestati argomenti astronomici - proprio con Castelli, suo allievo prediletto? Nacque con Castelli l'Idraulica moderna? Il dibattito, nel limitato ambiente scientifico/storico specializzato ma comunque a livello mondiale, non è disgiunto da aloni di campanilismo. Sta di fatto che il Trattato del Castelli, tradotto e pubblicato anche in Francia, fu condiviso da molti studiosi del tempo, che iniziarono subito ad indicarlo come 'Legge di Castelli'. Così da Torricelli, allievo dello stesso Castelli, Barattieri ("Architettura d'acqua", Piacenza 1660), Mariotte (1620-1691), Guglielmini (1655-1710), Pascal (1632-1662), Hooke (1635-1703), Newton (1642-1728) e molti altri che arricchiscono il XVII secolo di uno straodinario fervore nella ricerca scientifica che preparerà il successivo 'secolo di Bernoulli'.
(*) (In vero l'importanza della misura della velocità, oltre che dell'area di passaggio, era già stata rilevata da Erone di Alessandria nella sua "Dioptra", circa nel I secolo d.C. e, ben più prossimo al Castelli, da Leonardo da Vinci. Nè l'uno nè l'altro, nè chi possa essere aggiunto tra questi dalla Storia, raggiunse il terreno fertile, obiettivo della diffusione dell'informazione)
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L. Cremona - Elìa Lombardini: breve biografìa ed elenco delle sue pubblicazioni
Per cortese concessione dell’Accadémia Nazionale dei Lincei di Roma, alla quale va il nostro ringraziamento, pubblichiamo una breve biografìa del grande ingegnere idraulico cremonese Elìa Lombardini (Alsazia 1794 – Milano 1878). Il testo è tratto da “Atti della Accadémia Reale dei Lincei - Transunti – 1878-1879, Serie III, Vol. III”, e riporta l’orazione funebre scritta da Luigi Cremona, anch’egli accadémico. Pur lasciando ìntegro il testo, abbiamo inserìto alcune note ed alcune immagini, con lo scopo di integrarlo, ove opportuno e per noi possibile, al fine di rendere l’orazione più prossima al racconto della vita di questo illustre tecnico idraulico, cremonese di origine e di formazione, particolarmente famoso in Idraulica Fluviale, specialità nata in Italia con Doménico Gugliemini (Bologna 1655 – Padova 1710), che studia il comportamento dei fiumi naturali e dei bacini idrografici.
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L. Magarini - Vita ed òpere di Pietro Vacchelli
Ecco un nuovo testo che parla della vita del nostro fondatore Pietro Vacchelli: è il recente frutto del lavoro del prof. Lorenzo Magarini (*) il cui cortese assenso è giunto con entusiasmo; di questo lo vogliamo ringraziare e ricordare nella breve nota di fondo. Già abbiamo pubblicato un lavoro sul medésimo argomento, a firma del nostro ex Direttore Bruno Loffi (vedi in DOCUMENTI: "Pietro Vacchelli: cremonesi da ricordare"): ogni bravo autore parla del proprio modo di vedere ed interpretare, così il racconto, seppur sul medésimo - ed a volte limitato - argomento, difficilmente è inutile ripetizione: ecco perchè abbiamo voluto consegnare ai nostri amici della Rete questo nuovo testo. Onoriamo così la memoria di un personagggio che tanto ha fatto per tanti, la cui òpera ancora dona prosperità a vasti territorii, che ha saputo nobilitare il proprio impegno politico che, come dirà poi Giorgio La Pira - altro grande italiano di un più recente passato, " . . . è la più alta forma di carità.".
(*) Lorenzo Magarini: nato a S. Bassano, nella provincia cremonese (gli anni non si dicono: sono tanti e tanto ben portati, nel costante allenamento della mente che diviene, per questo, principale motore e sostegno del corpo); ha insegnato nella scuola elementare Realdo Colombo di Cremona e per vent'anni ne fu Direttore didattico. Pubblico Amministratore, ha lavorato con impegno per dare una scuola sempre migliore ed una città sempre più efficiente e ben amministrata. Appassionato politico, è sempre apprezzato per la schiettezza nell'idea e per la dirittura morale. Oggi, abbandonàti lavoro e politica attiva (anche se non rinuncia a 'guizzanti apostrofi'), si dedica alla diffusione della cultura, soprattutto della sua città, pubblicando numerosi interventi e lavori su riviste, giornali e presso organizzazioni culturali. Questa pubblicazione costituisce uno dei suoi tanti contributi nella 'Università della Terza Età', sodalizio che vuole valorizzare i talenti di molti cremonesi per far trovare, o ritrovare, l'interesse di quel sapere che . . . . . di 'età' non dovrebbe averne!
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S. G. Loffi - Bruno Loffi - Biografìa
Il 23 gennaio 2010 s’è spento l’ing. Bruno Loffi, che, dal primo ottobre 1957 al 31 dicembre 1977, fu Direttore di questo Consorzio Irrigazioni Cremonesi, dopo esservi entrato, il primo gennaio 1950, come Ingegnere Aggiunto. Siamo convinti che chiunque lo abbia conosciuto, personalmente o nei suoi numerosi lavori ed òpere, approverà se inseriamo la sua biografìa nella rubrica ‘Personaggi illustri d’acqua e di Idraulica – biografìe e notizie’, accanto a Pietro Vacchelli, Doménico Guglielmini, Elìa Lombardini … perché tanto mérita. Di Bruno Loffi pubblichiamo alcuni dei suoi numerosi testi sulle ‘cose d’acqua’; a chiunque volesse leggerli assicuriamo che non avrà inutilmente utilizzato il proprio tempo
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S. G. Loffi - Francesco Maria de' Regi - biografìa
Nel 1765 venne pubblicato un manuale 'Uso della Tavola Parabòlica' che ebbe un grande successo, perlomeno in gran parte d'Italia, perchè permetteva di risolvere una questione a lungo infruttuosamente dibattuta: la misura dell'acqua erogata per l'Irrigazione. Sebbene non esatto, dal punto di vista della misura esatta della portata, il manuale pemetteva, quantomeno, di garantìre l'equànime distribuzione, sopprimendo gli abusi e le incertezze. Il suo autore, padre Barnabìta Francesco Maria de' Regi, ne ebbe accresciuta la già nota fama, dalla quale sempre si schernì. Poiché questo personaggio pare dimenticato nelle citazioni sullo sviluppo della scienza Idraulica, riteniamo di fare ammenda alla sua memoria, pubblicandone la biografìa corredata di brevi considerazioni sul periodo storico e sulle questioni che, in tema di misura delle acque, angustiavano non pochi 'periti d'acque'.
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S. G. Loffi e A. De Giorgi - Domenico Romagnosi - Biografia
Giureconsulto di fama internazionale, in quell'época, Gian Domenico Romagnosi ha titolo per essere ricordato anche tra i personaggi che diedero un significativo contributo alle 'cose d'acqua'. Il Diritto, in una società civile, è uno strumento che non può mai mancare per dare régole certe in ogni attività. Questa necessità è particolaremente sentìta quando ci si trova di fronte alla necessità di sfruttare le risorse fisiche del territorio, nelle quali l'acqua è la regina indiscussa. Ecco quindi che le 'régole dell'acqua' hanno costituìto, sin dagli albori della Storia, un elemento irrinunciabile. Nel periodo e nei luoghi del Romagnosi, la necessità di nuove régole seguìva le travolgenti vicende della Rivoluzione Francese, di Napoleone, della Restaurazione. Nel Lombardo-Veneto il ritorno dell'Austria, dopo la breve parentesi repubblicana, imponeva il ripristino di una disciplina che, sebbene conforme al regime imperiale austrìaco, non poteva in tutto riportare al medésimo modello pre-rivoluzionario. Forse Romagnosi, intuendo la possibilità di partecipare alla costruzione - per quanto possibile - di un dominio straniero quantomeno più efficiente, volle dare il proprio contributo a fare ordine nelle normative e nelle cosuetudini riguardo all'uso dell'acqua; forse fu solo per rendere, come lui stesso afferma, 'usabile' il precedente lavoro di Francesco Maria Pecchi . . . su questo aspetto sappiamo solo che, in quei tempi, dichiarare intenzioni sincere poteva costare assai caro! Comunque sìa, Gian Domenico Romagnosi produsse un testo, che egli stesso definisce 'Trattato', di assoluto rilievo, non solo giuridico: è di fatto un 'Codice delle acque' nel XIX sécolo italiano, che racchiude interessanti approfondimenti ed analisi di questioni, non solo di principio, ancòr oggi ùtili. Per chi si òccupa di Irrigazione la consultazione non è infrequente.
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S. G. Loffi e G.A. Majocchi - Vincenzo Brunacci - Biografìa
Vissuto a cavallo dei due sécoli più 'travolgenti' nella crescita europea, XVIII e XIX, Vincenzo Brunacci fu uno dei più illustri scienziati italiani, in Matemàtica, Fisica ed Idraulica, che delle prime due ne è un'applicazione e quindi anche una conseguenza. Fondatore del 'Gabinetto di Idrometrìa e Geodesìa' dell'Università di Pavia, della quale eletto Magnifico Rettore per tre volte consecutive, fu membro di numerose Accadémie, alcune non 'italiane' (dando a questo términe un significato che allora non aveva!). Contribuì allo sviluppo del calcolo infinitesimale (detto allora Calcolo Sublìme); condusse studi di Idrometrìa, Idraulica, Idrodinàmica e di Fisica, redigendo numerosi studi. Uno di questi, nell'Archivio del Consorzio, ne riporta la biografìa, che vogliamo proporre ai nostri lettori: conoscere della vita di uomini illustri contribuisce a non spegnere la fiammella (per quanto ésile) della fiducia e della speranza nell'umanità!
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S.G. Loffi e E. Manfredi - Doménico Guglielmini - Biografia
Doménico Guglielmini, bolognese del XVII sécolo, è riconosciuto universalmente come il padre dell'Idraulica Fluviale. Avviato agli studi in Medicina e Matematica, dimostrò il suo massimo fervore applicandosi all'osservazione del comportamento delle acque nei fiumi. Il suo trattato, comparso in prima edizione nel 1697, 'Della Natura dei Fiumi' ed immediatamente assai apprezzato anche fuori d'Italia, affronta con completezza tutti i problemi che nascono a chi voglia farsi una ragione del moto delle correnti negli àlvei naturali. La maggiore novità, che fa dell'òpera il primo testo di una nuova branca dell'Idraulica, fu l'introduzione del concetto di 'manutenzione dei fiumi': attività costante necessaria a prevenìre i disastri, soprattutto le alluvioni, attarverso l'osservazione e l'intervento tempestivo e qualificato. Potremmo considerare il trattato 'Della Natura dei Fiumi' il primo testo di Protezione Civile. La biografìa è quella scritta da Eustachio Manfredi, nell'edizione che questi curò édita a Milano nel 1852. Come sempre l'abbiamo riportata integralmente, senza quindi appropriarci dell'altrui fatiche. La breve nota introduttiva è tratta dal Capitolo 8 della 'Piccola Storia dell'Idraulica', non ancòra pubblicato su questo sito.
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