Non ci sono record
|
AA. V. - "Modello quali-quantitativo per la tutela della ‘Fascia dei fontanili’, nella fase di pianificazione dell’uso della risorsa acqua (realizzato da CIC, CMF_AS, POLI_MI, UCSC_PC, con il contributo di F_CARIPLO - 25 settembre 2010"
Pubblichiamo le relazioni ed i risultati del progetto “Modello quali - quantitativo per la tutela della ‘Fascia dei Fontanili’, nella fase di pianificazione dell’uso della risorsa acqua”, cofinanziato dalla Fondazione CARIPLO (vedi in NEWS 08/01/2007), e presentato a Crema il 25 settembre 2010 nel convegno: “La Fascia dei fontanili: primi passi d’azione”. Nella coscienza che la tutela di questa preziosissima risorsa territoriale, purtroppo, sìa ancora ai primi passi, a volte incerti e poco o per nulla coordinati, questo lavoro, che ha visti unìti gli sforzi di due prestigiosi enti irrigui ed altrettanti qualificati istituti universitarî, evidenzia, in modo finalmente chiaro, i problemi connessi ad una concreta tutela dei nostri fontanìli, sìa nella strategìa della gestione territoriale, sìa nell’approccio scientifico di modellizzazione idrogeologica e monitoraggio biochimico. È una ricerca condotta sul campo, che ha affrontato e risolto anche questioni pratiche, realizzando una rete di rilevamento freatimetrico continuo, sull’area-campione di 50 chilometri quadrati, che auspichiamo possa restare attiva, utilizzata ed ampliata, sulla scorta di questa esperienza, a dare senso e significato alle molte attenzioni rivolte all’equilibrio idrogeologico della Media pianura, tanto prezioso. Il progetto ha anche definito un modello fisico-matematico di simulazione/previsione dell’andamento dei flussi freatici delle acque sotterranee ed anche un metodo di biomonitoraggio che, affiancandosi ai metodi tradizionali, costituisce un nuovissimo approccio, d’indagine qualitativa, dalle notevoli potenzialità di sviluppo ed applicazione. Ecco quindi che esprimiamo la certezza d’aver contribuito a dare più speranza a quanti si affannano, spesso disarmati, per tutelare questi ambienti ùnici e preziosi, ma anche maggiori potenzialità (o minori … àlibi!), agli altrettanti che, seppure dalla Legge armati, troppo spesso sembrano … disarmati.
visualizza il documento
|
AA. V. - Comprensorio n. 7 "Cremasco": Fattibilità del Riordino Irriguo
Il territorio Cremasco, più di un terzo della provincia di Cremona, ha trovato - con la legge regionale 16 giugno 2003 n. 7- la doverosa collocazione nella programmazione lombarda in materia di Irrigazione e gestione delle acque territoriali. Questo studio individua le direzioni principali da intraprendere per completare il Piano di Riordino Irriguo. E', infatti, qualcosa di più dello studio di fattibilità che ci eravamo prefissi all'inizio, poichè l'impegno e la passione del nostro Direttore si è rivelato - come al sòlito - poco contenibile. Ne è uscito un documento prezioso non solo per la realtà territoriale del cremasco, ma ùtile a tutti coloro che intendono approfondìre - con dati reali e concreti concetti - la realtà della gestione delle acque territoriali nella nostra pianura.
visualizza il documento
|
Antiche unità di misura dell'acqua irrigua.
Per interessamento della professoressa Priscila Escobar Rojo, del Politecnico di Milano, è stato possibile reperire la tabella, scaricabile in 'Documenti', prodotta dal prof. Costantino Fassò, professore emèrito dello stesso Politecnico, che riporta i valori delle unità di misura dell'acqua irrigua utilizzate, in passato, nelle varie zone d'Italia. E' un'indicazione utile non solo per la conoscenza della nostra storia, poichè ancor oggi esistono diritti ed òneri sull'acqua irrigua espressi con tali grandezze.
Pubblichiamo la tabella perchè possa essere proficuamente utilizzata ed integrata. Volgiamo quindi l'appello a quanti possano fornire indicazioni sull'argomento.
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 12 giugno 2013 – Approvazione del Conto Consuntivo 2012 ed altro.
Il Conto Consuntivo 2012 porta un notevole avanzo di amministrazione, prodotto da alcune entrate non previste perché non prevedibili. Come ogni anno pubblichiamo il verbale dell’Assemblea che ha approvato il rendiconto dell’esercizio 2012 e, contestualmente, ha anche rinnovato il Consiglio di Amministrazione per il prossimo quinquennio.
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 18 giugno 2008 – approvazione del Conto Consuntivo 2007 ed altro.
Nel segno della continuità, la nuova Assemblea per il quinquennio 2008-2012 ha eletto il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, dove compare un solo nome nuovo: Paolo Salomoni, agricoltore rappresentante del Comune di Cremona. Resta, quindi, per sei settimi il Consiglio uscente, a conforto della piena condivisione dell’attività svolta, ben sintetizzata dal Presidente Pizzetti nella relazione che ha preceduto l’approvazione del Conto consuntivo del 2007. Il Consiglio di Amministrazione, sùbito convocato, ha provveduto all’elezione del nuovo Presidente, confermato nella persona di Mario Pizzetti, agricoltore di Gabbionéta Binanuova. A tutti i nuovi amministratori ed in particolare al sig. Paolo Salomoni, che per la prima volta siede nel Consiglio, auguriamo di trovare possibilità di lavoro proficuo e soddisfazione.
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 18 giugno 2011 – Approvazione del Conto Consuntivo 2010 ed altro.
Il Conto Consuntivo 2010 si chiude con un avanzo modestissimo, segno di una esemplare oculatezza nella gestione, come dovrebbe essere in qualsìasi ente che fornisce un servizio collettivo essenziale: tanto si spende e tanto si chiede, cercando di far sempre quadrare il bilancio e ridurre il più possibile il costo all’utenza. Con l’avvento della generale privatizzazione, che non temiamo di definire in gran parte scellerata, è ormai raro trovare comportamenti così rigorosi: chi vede i proventi aumentare mai pensa a ridurre le tariffe, prediligendo l’accumulo della crescente ricchezza, per goderne del maggior potere, indipendentemente dall’essere pubblico o privato. Cosicchè la saldezza di un ente è sempre espressa in forma di utili accumulati o capitali accresciuti, mai nel ben più onesto profilo del livello di qualità del servizio reso. Nella relazione al Conto Consuntivo 2010, si affianca la consueta relazione del Presidente sullo stato della Stagione Irrigua corrente e sui principali lavori ed accadimenti dell’anno passato: una lettura che consigliamo. Spicca il racconto della nostra prima esperienza, vissuta da protagonisti, in tema di Deflusso Minimo Vitale, che fotografa, con equilibrata obiettività, la deprimente situazione in cui versa la Pubblica Amministrazione delle cose d’acqua … ancora più ferma che attiva, ma, quando attiva, da far spesso rimpiangerne l’immobilismo!
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 19 giugno 2010 - approvazione Conto Consuntivo 2009 e Comunicazioni
Al fianco del Presidente, Mario Pizzetti, Umberto Brocca, di San Bassano (CR), succede a Luigi Spoldi nella carica di Vice Presidente: un avvicendamento necessario vista la necessità di rimarcare l’egual distanza dell’ente dalle parti sociali, perché semplicemente impegnato, innanzitutto, a far bene ciò che fa: gestire l’acqua per la nostra campagna. Il Consiglio di Amministrazione così ha deciso, riunìtosi dopo l’Assemblea che, data piena approvazione all’azione degli Amministratori, ha approvato il Conto Consuntivo 2009, chiuso con un irrilevante disavanzo (0,6 ‰), pubblicato oggi unitamente alle comunicazioni del Presidente, la cui lettura è sempre … consigliata. In questo periodo di piogge intense, danni e collegata ‘caccia alle streghe’, è infatti curioso rilevare l’assoluto silenzio sulla questione Reticolo Idrico Minore, che tutti i Comuni avrebbero dovuto redigere entro il 31 dicembre 2008, nel quale molte responsabilità si sarebbero dovute chiarire, in via preventiva. I canali esòndano, le proprietà di allagano ed il dibattito locale si contorce in astruse teorìe e banali accuse, alcune persino infantili, proposte, con pubblico rilievo, dal sòlito ‘genio del lunedì mattina’. Fermo ed equilibrato l’intervento del Presidente Pizzetti chiama a responsabilità, innanzitutto, i protagonisti della pianificazione territoriale, che persévera nell’intralciare, se non distruggere, la capacità del territorio di rispondere efficacemente alle emergenze.
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 20 giugno 2009 - approvazione del Conto Consutivo 2008 ed altro
Il Conto Consuntivo del bilancio 2008 si chiude con un avanzo di € 2356,00, pari allo 0,1% del totale generale: quasi un perfetto pareggio! Non altrettanto si può dire del 'bilancio delle cose d'acqua', in Lombardìa sempre più maltratte. La Relazione del nostro Presidente, Mario Pizzetti, evidenzia con triste chiarezza i principali problemi che in questa terra lombarda piuttosto che trovare vie verso una soluzione possibile, sembrano avvolti da una matassa sempre più aggrovigliata ... una matassa che dovrebbe essere sciolta con intelligenza e non con ... la forbice (come spesso avviene in Italia!), perchè torni ad essere 'filo conduttore' di cose buone, anche per la 'nostra' acqua. Ci riferiamo, in particolare, sìa alle cose scritte in questa Relazione, sìa a ciò che oggi qui non si scrive ma di cui scriveremo tanto tra poco, perchè son cose del 2009: il riordino dei Consorzi di bonifica. E' un argomento che trova, tragicamente, soltanto opposti schieramenti: soppressione o promozione? Nessuno che, con la pazienza dell'intelligenza, proponga di dipanare la matassa, ùnico modo per tornare a disporre del filo lògico - fatto di storia, esperienza ed idee - lungo il quale individuare soluzioni coerenti, orgàniche ... sempre 'allacciate' alla stessa lògica! Riordinare i Consorzi di bonifca o soprimerli senza affrontare e risolvere, una volta per tutte, la questione della Tassa della bonifica, è un modo vecchio di lasciare la matassa intricata ... quasi un invìto a tagliarla, con un taglio netto, per poi trovarsi tanti pezzetti che neppure più si riuscirà più ad annodare ... intanto a soffrire sarà sempre, come sempre, il territorio, le cui voci a difesa s'alzano troppo spesso inopinatamente!
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 22 giugno 2007 – approvazione del Conto Consuntivo 2006 ed altro.
L’Assemblea del Consorzio ha approvato, lo scorso 22 giugno, il Conto Consuntivo per l’anno 2006. Lo pubblichiamo, rendendo consuetudinaria l’iniziativa cominciata lo scorso anno, quando pubblicammo, per la prima volta, i conti dell’ente. La pubblicazione del ‘Consuntivo 2005’ pare sìa stata molto gradìta, soprattutto dalla nostra utenza, che in tal modo può rendersi ragione di ‘come sono gestìti i soldi che versano per il servizio irriguo’. Il gradimento dei nostri Agricoltori compléta, nel modo più cònsono, l’approvazione dell’organo assembleare. L’Irrigazione è un’attività che ha dei costi, inevitabilmente; cerchiamo di contenerli il più possibile, limitando ogni iniziativa allo stretto indipensabile, per realizzare, nel miglior modo, lo scopo primo della nostra stessa esistenza: l’incremento dell’irrigazione. Tutto ciò che concorre ad incrementare e, questione tanto attuale, tutelare l’Irrigazione è nostro fine, perseguìto con la maggior economìa ma anche con il più caparbio impegno. Dell’una e dell’altro, tutti coloro che hanno analizzato i nostri conti e le nostre azioni, ne hanno espresso il convinto apprezzamento. Come sempre, il Conto Consuntivo riporta l’iniziale relazione del Presidente sull’andamento della corrente Stagione Irrigua e di tutto ciò che, per l’Irrigazione rilevante, sta avvenendo in questo periodo. Non mancano, purtroppo, alcuni accenni di preoccupazione, non disgiunti, comunque, da motivi di speranza. Degno di sottolineatura, il richiamo al costruendo PATTO PER L’ACQUA, che la Regione Lombardìa vuole concludersi, con positivo ésito, entro la fine di quest’anno. Per esso, documento che vuole acquisire la dignità di ‘Protocollo universalmente condiviso’, abbiamo messo in gioco il nostro massimo impegno, nella certezza che tale prospettiva tanto mériti; oggi, con queste premesse, tutti coloro che òperano nelle ‘cose d’acqua’ e non partecipano a questa ‘costruzione’ son degni di un solo titolo: latitanti!
visualizza il documento
|
Assemblea consortile 23 giugno 2012 – approvazione del Conto Consuntivo 2011 ed altro.
Sommario: Anche il Conto Consuntivo 2011, come già il precedente, si chiude con un avanzo modestissimo: + € 2500 pari all’ 1 ‰, confermandosi la buona qualità della gestione. Il conto Consuntivo, come sempre, si apre con la Relazione del Presidente sullo stato della Stagione Irrigua corrente e sui principali lavori ed accadimenti dell’anno passato: una lettura che consigliamo. Il solo accenno alla ‘demanializzazione’ di migliaia di rogge e canali privati può dare molto da pensare e considerare, non soltanto agli ex proprietari! Siamo, come sempre certi, che il tempo dedicato alla lettura di questo documento, come di tanti altri su questo sito, non sia mai tempo perso!
visualizza il documento
|
Assemblea consortile del 14 giugno 2006 – approvazione del C/consuntivo 2005 e altro.
Pubblichiamo, per la prima volta, il verbale dell’Assemlea del 14 giugno 2006, con la quale è stato approvato il Conto consuntivo del 2005. Il testo contiene, inoltre, la comunicazione del sig. Presidente che, come di consueto, traccia le prime valutazioni sulla Stagione Irrigua, in pieno svolgimento. Iniziamo così a rendere pubblici anche i conti del Consorzio, nulla avendo da nascondere e fiduciosi che poter analizzare i costi di un ente che si occupa del servizio irriguo possa essere ùtile per qualcuno, forse per molti. Dedichiamo questa iniziativa, in particolare, ai nostri utenti, sperando che l’apprezzino, giacchè dai nostri conti sono il rendiconto dei soldi che essi vérsano perché il Consorzio garantisca l’adempimento dei propri còmpiti.
visualizza il documento
|
Autorita' di Bacino del Po. Quali indicatori usare per il monitoraggio?
C’è tempo sino al prossimo 21 gennaio per presentare, all’Autorità di Bacino del Po (AdBPo), le osservazioni alla Proposta di Piano definitivo del sistema di Monitoraggio VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Il documento, questa volta di poche decine di pagine, ha una tale importanza che desideriamo contribuire alla sua più ampia diffusione, affinchè tutti gli interessati possano sapere e, se lo ritengono, dare il proprio contributo. In termini semplici, ma non certo semplicistici, questo documento vuole definire gli Indicatori che saranno le ‘unità di misura’ nel Piano Distrettuale di Gestione del fiume Po (PDG_Po): il passaggio è indubbiamente cruciale, che non deve essere ignorato o passare, alla chetichella, quasi sotto silenzio, come aiuta a sospettare la data di avvìo delle consultazioni (23 dicembre!). Stiamo parlando degli strumenti con i quali sarà condotta la Valutazione Ambientale Strategica del PDG_Po e, d’ora innanzi, ogni valutazione necessaria per le scelte sìa di pianificazione sìa in fase di criticità, prima fra tutte la siccità! Non è cosa da poco! Quando l’acqua è tanto scarsa da far scattare l’emergenza, l’attivazione della ormai famosa Cabina di Regìa desta oggi altra preoccupazione, sapendo che in essa sono prese decisioni senza l’adeguata conoscenza della realtà. Oggi, AdBPo chiede collaborazione nella costruzione di strumenti utili e necessari per scegliere più corrette: se l’aiuto non viene da chi le cose d’acqua le vive ogni giorno, poi costoro, per primi, non avranno ragione di lamentarsi se le decisioni assunte non sono adeguate, per non dir di peggio! Quindi pubblichiamo anche noi il documento di riferimento, nella nostra HP, riservandoci di affiancargli le nostre osservazioni, non appena completate. L’intero documento è presso il sito di www.adbpo.it, in bella evidenza
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2004.
La Regione Lombardìa ha pubblicato la tabella dei cànoni di concessione per l'uso dell'acqua. La pubblichiamo anche nel nostro sito significando due problemi aperti che troveranno senz'altro una ricomposizione non appena sarà terminato il lavoro di riordino ed avvìo delle istruttorie che hanno giaciuto, più o meno inoperosamente, per quasi vent'anni presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche:
- tra i cànoni per uso irriguo, le sigle SRC e CRC sottendono importi ben differenti: il secondo è la metà del primo. La possibilità di pagare questo secondo cànone si riferisce a quei titolari di un atto di concessione che riconosca, espilicitamente, che l'uso irriguo concesso avviene in modo che " . . . le colature ed i residui di acqua . . . [ sìano] . . restituiti anche in falda; . . " ( art. 18 comma 1 legge 36/1994 - cd 'Galli'). Quindi non è possibile 'autoapplicarsi' la riduzione. Sulla possibilità che possa essere riconosciuto il diritto al cànone ridotto nutro qualche dubbio, poichè la dizione della legge è quantomai confusa ed imprecisa: infatti, il sistema irriguo, cioè la distribuzione di acqua sul suolo agricolo, avviene sempre con la restituzione, anche in falda, di quella parte di acqua non 'persa' per assunzione da parte delle piante o per evaporazione; pertanto tutte le derivazioni irrigue dovrebbero vedersi riconoscere, previa istanza, la riduzione del cànone . . . . cosa assolutamente inverosimile;
- non è possibile applicare, o meglio 'autoapplicarsi', il pagamento del solo cànone più elevato per quella parte di acqua soggetta, in concessione, a più usi come prevede l'art. 36 comma 2 del R.D. 1775/1933. Se, per esempio, una concessione prevede 50 moduli ( 5000 l/sec) per uso irriguo dei quali 20 sono concessi anche per uso piscicolo, l'art. 36 contempla la possibilità che il titolare paghi il cànone irriguo per moduli 30 ed il cànone piscicolo per moduli 20. Se tale facoltà non è esplicitamente prevista nell'atto di concessione, o comunque in un atto della Pubblica Amministrazione che integri la concessione, il titolare deve pagare, nell'esempio, 50 moduli di cànone irriguo e 20 di cànone piscicolo.
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2005.
La Regione Lombardìa ha pubblicato la tabella dei cànoni di concessione per l'uso dell'acqua. La pubblichiamo anche nel nostro sito significando due problemi aperti che troveranno senz'altro una ricomposizione non appena sarà terminato il lavoro di riordino ed avvìo delle istruttorie che hanno giaciuto, più o meno inoperosamente, per quasi vent'anni presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche:
- tra i cànoni per uso irriguo, le sigle SRC e CRC sottendono importi ben differenti: il secondo è la metà del primo. La possibilità di pagare questo secondo cànone si riferisce a quei titolari di un atto di concessione che riconosca, espilicitamente, che l'uso irriguo concesso avviene in modo che " . . . le colature ed i residui di acqua . . . [ sìano] . . restituiti anche in falda; . . " ( art. 18 comma 1 legge 36/1994 - cd 'Galli'). Quindi non è possibile 'autoapplicarsi' la riduzione. Sulla possibilità che possa essere riconosciuto il diritto al cànone ridotto nutro qualche dubbio, poichè la dizione della legge è quantomai confusa ed imprecisa: infatti, il sistema irriguo, cioè la distribuzione di acqua sul suolo agricolo, avviene sempre con la restituzione, anche in falda, di quella parte di acqua non 'persa' per assunzione da parte delle piante o per evaporazione; pertanto tutte le derivazioni irrigue dovrebbero vedersi riconoscere, previa istanza, la riduzione del cànone . . . . cosa assolutamente inverosimile;
- non è possibile applicare, o meglio 'autoapplicarsi', il pagamento del solo cànone più elevato per quella parte di acqua soggetta, in concessione, a più usi come prevede l'art. 36 comma 2 del R.D. 1775/1933. Se, per esempio, una concessione prevede 50 moduli ( 5000 l/sec) per uso irriguo dei quali 20 sono concessi anche per uso piscicolo, l'art. 36 contempla la possibilità che il titolare paghi il cànone irriguo per moduli 30 ed il cànone piscicolo per moduli 20. Se tale facoltà non è esplicitamente prevista nell'atto di concessione, o comunque in un atto della Pubblica Amministrazione che integri la concessione, il titolare deve pagare, nell'esempio, 50 moduli di cànone irriguo e 20 di cànone piscicolo.
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2006.
L'uso dell'acqua, che è e resta sempre un bene dello Stato, è soggetto ad un cànone, che deve essere pagato alla Regione. Gli ùnici esclusi da tale tassa, pur utilizzando acqua che prelevano direttamente, sono coloro che attingono acque sotterranee nel proprio fondo agricolo per " . . gli usi domestici . . compresi . . . l'innaffiamento dei giardini ed orti . . . e l'abbeveraggio del bestiame" (art. 93 del r.d. 11 dicembre 1933 n. 1775 - vedi anche, tra l'altro, in NEWS del 9 dicembre 2005). Tutti coloro che non rientrano in questa categorìa, di esentati al pagamento del cànone, devono essere in possesso di una concessione all'uso dell'acqua o, quantomeno, di una istanza di concessione in istruttoria. Ogni anno, in base alla portata concessa o richiesta (se già utilizzata) devono pagare il cànone secondo gli importi annuali che qui pubblichiamo. Tutti coloro che hanno già pagato i cànoni negli anni passati riceveranno, direttamente dalla Regione - Ufficio Tributi, la richiesta di pagamento con tanto di bollettino. Come già pubblicato in NEWS, i bollettini già arrivati récano un errore che ha comportato la proroga della scadenza per il pagamento. In SCADENZE, dalla Home Page, si trovano raggruppate le notizie che spiegano il fatto. Una raccomandazione: il cànone deve essere pagato nell'importo intero sempre con un'ùnica eccezione: si può pagare l'importo ridotto - come avviene nel caso delle irrigazioni con restituzione delle colature - soltanto se tale facoltà è esplicitamente prevista nell'atto di concessione; diversamente, oppure nel caso la riduzione fosse stata semplicemente richiesta nell'istanza ma non ancòra esplicitata nell'atto di concessione - perchè ancòra in istruttoria - il cànone deve essere pagato per l'importo massimo previsto. Attenzione: il cànone va pagato maggiorato del 10% della sovrattassa regionale. Questa sovrattassa regionale mérita una breve notazione, perchè andrebbe 'rivisitata': il cànone, infatti, dal 2001 è diventato regionale, avendo lo Stato passato alle Regioni ogni competenza in materia di concessione; pertanto non può più esserci una sovrattassa regionale ad un cànone regionale
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2007.
Tutti titolari di concessione d'uso di acqua devono versare i cànoni regionali entro il 31 gennaio; così dispone la legge regionale n. 26/2001, art. 1 comma 3. Il pagamento deve avvenire esclusivamente a mezzo di bollettino postale a favore di: Regione Lombardia, via G.B. Pirelli 12 - 20124 - Milano - c/c 26441204; nella causale dovrà indicarsi: Cànone utenza acqua pubblica anno 2007, aggiungendo il Codice Identificativo (CI) della concessione. Il bollettino precompilàto dovrebbe giungere, per tempo, a tutti i titolari di concessione. "Tutte le acque sono pubbliche", così récita la legge n. 36, del 1994: l'acqua è, quindi, 'dello Stato' e qualsìasi suo uso deve essere concesso dallo Stato medésimo, nella figura, oggi, delle Regioni. L'uso concesso è subordinato al pagamento del cànone, per questo detto 'demaniale'. L'obbligatorietà del pagamento del tributo trova due sole eccezioni: nulla è infatti dovuto da parte di coloro che càptano le acque senza concessione; tra questi troviamo: a) coloro che hanno un pozzo destinato a soddisfare gli 'usi domestici del diretto coltivatore' (equìvoca dizione, purtroppo ancòra 'in vita', del regio decreto n. 1775 del 1933, che avrebbe senz'altro bisogno di una intelligente rivisitazione!) ; b) coloro che usano l'acqua senza essersi mai preoccupati d'altro, cioè gli abusivi. Quanti sono? Dove sono? Quanta acqua prelevano? Quest'ultima domanda, certo la più importante, accomuna agli abusivi anche molti concessionarii che utilizzano quantità ben superiori a quelle concesse (evadendo, quindi, anche il tributo). Aleggia, tra costoro, il rassicurante silenzio dell'autorità di controllo. In Italia, e forse non solo, sino a quando non si 'sparge la voce', fondata (!), che qualcuno controlla . Per avere il riferimento istituzionale si può visitare il sito www.regione.lombardia.it, navigando in 'Area Territoriale - Risorse Idriche'.
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2008.
Tutti titolari di Concessione d'Uso di acqua devono versare i Cànoni Demaniali (cioè: Regionali) entro il 31 gennaio; così dispone la legge regionale n. 26/2001, art. 1 comma 3. Gli aumenti, rispetto al 2007, sono contenuti – ufficialmente - all’1,70%, ma in realtà (se non abbiamo sbagliato noi i conti!) il càlcolo depone per una crescita dell’1,54%, però . . . non per tutti: l’Uso Industriale, infatti, deve scontare un incremento dello 6,89%, perché – così scrive la Regione – anche per tale uso, dal 2008, si può utilizzare la stessa unità di misura (causa ed effetto sono, per noi, incomprensibili, ma, per fortuna, non rientriamo in questa categorìa). Gli aumenti che balzano immediati, rispetto al 2007, traggono comunque in inganno, poiché (altra novità del 2008) nel Cànone è già compresa la maggiorazione del 10% ‘ex addizionale regionale’; di fatto, così, il ‘Cànone’, come ‘Cànone’, aumenta sensibilmente, ma non è il caso di fare i ‘sòliti pignòli’! Un’altra novità è rappresentata dalle Categorìe d’Uso delle Acque, passate dalle sette del 2007 a quindici. Tutti i Concessionari, quindi, è bene che verifichino in quale oggi debbano considerarsi. Il pagamento deve avvenire esclusivamente a mezzo di bollettino postale a favore di: Regione Lombardia, via G.B. Pirelli 12 - 20124 - Milano - c/c 26441204; nella causale dovrà indicarsi: “Cànone utenza acqua pubblica anno 2008”; aggiungendo il Codice Identificativo (CI) della Concessione. Il bollettino precompilàto dovrebbe giungere, per tempo, a tutti i titolari di Concessione. Ricordiamo ancora che, in Lombardìa, l’òbbligo del pagamento dei cànoni, dal 2007, colpisce gran parte di una categorìa di utilizzatori sino al 2006 esente: l’ ‘Uso Domestico’. Il Regolamento Regionale n. 2, del 24 marzo 2006 (vedi in NEWS del 29.03.06), ha infatti stabilìto i lìmiti entro i quali si possa considerare l’Uso delle acque ricompreso nella categorìa di ‘Uso domestico’, come previsto dall’articolo 93 del R.D. n. 1773/1933. Al di sopra della portata di un litro al secondo e per volumi annui captati superiori ai 1500 metri cubi, l’Uso non è più domestico, eppertanto soggetto al pagamento del Cànone e, ancor prima, a specifica Concessione, da richiedere ‘a Sanatoria’, per effetto di tale Regolamento. A prescindere da qualsìasi quantità utilizzata, perdono le caratteristiche di ‘Uso domestico’ anche i prelievi da pozzi che attingano al di sotto della falda fràtica. Si tratta, quindi, di nuove disposizioni che, applicando vìncoli ed òneri ad utenze sconosciute, difficilmente produrranno con rapidità i benèfici effetti attesi: ci vuol pazienza! Il ‘dado – però - è tratto’, quindi il processo di adeguamento è inesorabilmente iniziato. Ai ‘nuovi arrivati’ diamo il benvenuto nella schiera degli utilizzatori dell’acqua pubblica, sempre sospesi tra leggi, capricci meteoclimàtici, decisioni peregrine e tante idee . . . poche sane! Restano esenti, almeno ‘sulla carta’, i sòliti ignoti, cioè coloro che usano l'acqua senza essersi mai preoccupati d'altro, cioè gli abusivi. Quanti sono? Dove sono? Quanta acqua prelevano? Quest'ultima domanda, certo la più importante, accomuna agli abusivi anche molti concessionarii che utilizzano quantità ben superiori a quelle concesse (evadendo, quindi, anche il tributo). Gli importi dei cànoni regionali 2008 si trovano anche in questo sito, nella rubrica DOCUMENTI -->Documenti. Per avere il riferimento istituzionale si può visitare il sito www.regione.lombardia.it, navigando in 'Area Territoriale - Risorse Idriche'.
visualizza il documento
|
Cànoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2009
Entro il 31 gennaio 2009, tutti titolari di Concessione d'Uso di acqua devono versare, alla Regione, i Cànoni Demaniali (Così dispone, in Lombardìa, la legge regionale n. 26/2001, art. 1 comma 3). Gli aumenti, rispetto al 2008, sono intorno all’1,47%. Negli importi, commisurati al ‘mòdulo’ (unità di misura pari a 100 l/s di portata concessa: un metro cubo al secondo, per esempio, corrisponde a 10 mòduli), è ricompresa anche il 10% della cosiddetta ‘addizionale regionale’, che aveva un significato quando il Cànone era introitato dallo Stato. Ora che l’incasso è tutto a favore della Regione, questa distinzione non ha più molto senso, ma la riportiamo, ad evitar dubbi. Il pagamento deve avvenire esclusivamente a mezzo di bollettino postale a favore di: Regione Lombardia, via G.B. Pirelli 12 - 20124 - Milano - c/c 26441204; nella causale dovrà indicarsi: “Cànone utenza acqua pubblica anno 2009”; aggiungendo il Codice Identificativo (CI) della Concessione. Il bollettino precompilàto dovrebbe giungere, per tempo, a tutti i titolari di Concessione. Ricordiamo ancora che, in Lombardìa, l’òbbligo del pagamento dei cànoni, dal 2007, colpisce gran parte di una categorìa di utilizzatori, prima esente, e che esercitavano i cosiddetto Uso Domestico. L’articolo 4 del Regolamento Regionale n. 2, del 24 marzo 2006 (vedi in NEWS del 29.03.06), ha infatti stabilìto i lìmiti entro i quali si possa considerare l’Uso delle acque ricompreso nella categorìa di ‘Uso Domestico’, (già previsto dall’articolo 93 del R.D. n. 1775/1933). In Lombardìa, dal 2007, per valori di portata massima superiori al litro al secondo e per volumi annui captati superiori ai 1500 metri cubi, l’Uso non è più Domestico, eppertanto soggetto: 1) al pagamento del Cànone; 2) ad una specifica Concessione, da richiedere ‘a Sanatoria’; 3) alla installazione di un misuratore dei volumi di acqua utilizzati. Inoltre, a prescindere dai suddetti lìmiti, perdono le caratteristiche di ‘Uso Domestico’ anche i prelievi da pozzi che attingano al di sotto della falda freàtica, cioè, per meglio chiarìre, coloro che hanno il pozzo che si approfondisce oltre il primo strato impermeabile che si incontra durante la perforazione. Tutti coloro che credono (o temono!) di rientrare in questa categorìa di ‘ex Uso Domestico’ che debbono fare? Se non hanno ad oggi presentato domanda di Concessione, li consigliamo di attendere (sotto ogni profilo!), poiché uno degli ùltimi articoli del citato Regolamento Regionale n. 2/2006 (il n. 44 “Disciplina transitoria relativa all’articolo 4”) affida alle Province il còmpito di ‘regolarizzare d’ufficio’ queste utenze, non più ‘Domestiche’, anche prevedendo, se lo decidono, modalità di autodenuncia (torneremo su questo argomento in occasione della scadenza per la denuncia annuale delle acque prelevate). Gli importi dei cànoni regionali 2008 si trovano anche in questo sito, nella rubrica DOCUMENTI -->Documenti. Per avere il riferimento istituzionale si può visitare il sito www.regione.lombardia.it, navigando in 'Organizzazione ed Uffici’ – ‘Le aree di intervento . . . ‘ – ‘Reti e Servizi di pubblica utilità’ – ‘Gli eventi segnalati . . . ‘ – ‘O R S’ – ‘Risorse Idriche’; oppure dal nostro LINK: ‘Piano di Tutela . . .’ – ‘Risorse Idriche’.
visualizza il documento
|
Canoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2010
Entro il 31 marzo 2010 (art. 6 della l.r. Lombardìa n.10/2009), tutti titolari di Concessione d'Uso di acqua devono versare, alla Regione, i Cànoni Demaniali. L’aumento, rispetto al 2009, è stato stabilito nella misura dell’1,50%, secondo il Decreto dirigenziale n. 13898/11.12.09. Negli importi, commisurati al ‘mòdulo’ (unità di misura pari a 100 l/s di portata concessa: un metro cubo al secondo, per esempio, corrisponde a 10 mòduli). Il pagamento deve avvenire esclusivamente a mezzo di bollettino postale a favore di: Regione Lombardia, via G.B. Pirelli 12 - 20124 - Milano - c/c 26441204; nella causale dovrà indicarsi: “Cànone utenza acqua pubblica anno 2010”; aggiungendo il Codice Identificativo (CI) della Concessione. Il bollettino precompilàto dovrebbe giungere, per tempo (cioè: entro marzo 2010), a tutti i titolari di Concessione. Ricordiamo ancora che dal 2007, in Lombardìa, l’òbbligo del pagamento dei cànoni colpisce gran parte di una categorìa di utilizzatori prima esente e che esercitavano il cosiddetto Uso Domestico. L’articolo 4 del Regolamento Regionale n. 2, del 24 marzo 2006 (vedi in NEWS del 29.03.06), ha infatti stabilìto i lìmiti entro i quali si possa considerare l’Uso delle acque ricompreso nella categorìa di ‘Uso Domestico’, (già previsto dall’articolo 93 del R.D. n. 1775/1933). In Lombardìa, dal 2007, per valori di portata massima superiori al litro al secondo e per volumi annui captati superiori ai 1500 metri cubi, l’Uso non è più Domestico, eppertanto soggetto: 1) al pagamento del Cànone; 2) ad una specifica Concessione, da richiedere ‘a Sanatoria’; 3) alla installazione di un misuratore dei volumi di acqua utilizzati. Inoltre, a prescindere dai suddetti lìmiti, perdono le caratteristiche di ‘Uso Domestico’ anche i prelievi da pozzi che attingano al di sotto della falda freàtica, cioè, per meglio chiarìre, coloro che hanno il pozzo che si approfondisce oltre il primo strato impermeabile che si incontra durante la perforazione. Tutti coloro che credono (o temono!) di rientrare in questa categorìa di ‘ex Uso Domestico’ che debbono fare? Se non hanno ad oggi presentato domanda di Concessione, li consigliamo di attendere (sotto ogni profilo!), poiché uno degli ùltimi articoli del citato Regolamento Regionale n. 2/2006 (il n. 44 “Disciplina transitoria relativa all’articolo 4”) affida alle Province il còmpito di ‘regolarizzare d’ufficio’ queste utenze, non più ‘Domestiche’, anche prevedendo, se lo decidono, modalità di autodenuncia. Gli importi dei cànoni regionali 2010 si trovano anche in questo sito, nella rubrica DOCUMENTI -->Documenti delle ‘cose d’acqua’. Per avere il riferimento istituzionale si può visitare il sito www.regione.lombardia.it, navigando in 'Organizzazione ed Uffici’ – ‘Le aree di intervento . . . ‘ – ‘Reti e Servizi di pubblica utilità’ – ‘Gli eventi segnalati . . . ‘ – ‘O R S’ – ‘Risorse Idriche’; oppure dal nostro LINK: ‘Piano di Tutela . . .’ – ‘Risorse Idriche’, che è stato aggiornato oggi, 20 gennaio, poche ore dopo la pubblicazione della nostra new: una lusinghiera coincidenza?
visualizza il documento
|
Canoni regionali per concessione d'uso di acqua per l'anno 2011
Entro il prossimo 31 marzo devono essere presentate, alla Provincia competente per territorio, le annuali DENUNCE DELLE QUANTITA’ D’ACQUA PRELEVATA NEL 2010 dai corpi idrici superficiali e sotterranei (comma 1 lett. b) art. 33 Reg. Regionale n. 02/20006). Entro lo stesso términe si debbono versare i CANONI DEMANIALI PER LE CONCESSIONI D’USO DELLE ACQUE (gli importi sono anche su questo sito, in DOCUMENTI – Documenti delle cose d’acqua), in forza della legge regionale n. 10/2009, che ha spostato a questa data la scadenza che, sino al 2009, era fissata al 31 gennaio (vedere in NEWS 10 luglio 2009). Sono esenti da questi òbblighi due sole categorìe di utilizzatori d’acqua: 1) coloro che si riforniscono attraverso un pozzo che abbia le caratteristiche di ‘Pozzo doméstico’ (categorìa della quale abbiamo già detto in NEWS del 10 marzo 2008); 2) coloro che sono servìti da un pubblico acquedotto o da un gestore del servizio irriguo. L’obbligo di denuncia annuale delle quantità utilizzate è da prendersi seriamente, non foss’altro per la sanzione amministrativa prevista in caso di violazione: da 1.500,00 e 6.000,00 Euro, MA … coloro che NON sìano serviti da pubblico acquedotto hanno un ALTRO OBBLIGO: DENUNCIARE ANNUALMENTE LE QUANTITA’ D’ACQUA UTILIZZATA, non alla Provincia (sarebbe troppo semplice!), bensì all’ente gestore del pubblico acquedotto, pur non essendo a questo collegati. Così stabilisce il comma 2 dell’articolo 165 del D. L.vo 152/2006, senza peraltro definire il términe temporale per questo obbligo, né la sanzione per l’omissione! L’incombenza, si badi bene, RIGUARDA ANCHE I POZZI DOMESTICI (pur esenti da misuratore e dalla sopra ricordata denuncia annuale alla Provincia) ed è oggetto di pressanti e puntuali richieste da parte dei Comuni, anche quando non rivestano il ruolo di “ente gestore del pubblico acquedotto”: come mai? Semplice: devono imporre anche a questi usi dell’acqua la tassa di fognatura e depurazione! Come si fa a denunciare la quantità d’acqua senza disporre del misuratore? Si stima, ovviamente, più o meno, con tanta fantasìa, il cui costante esercizio, nel bene e nel male, è uno dei pilastri di questa Italia!
visualizza il documento
|